Un percorso museale che evita di rendere affascinanti i resti bellici fascino e lascia che le loro misere condizioni materiali ricordino la realtà della guerra

Museo della Grande Guerra in Montagna - MGGM

L’allestimento della parte dedicata al Museo della Grande Guerra in Montagna seguendo l’impostazione che abbiamo dato al restauro dell’architettura di Forte Col Badin.

Gli oggetti esposti, affiorati spontaneamente o rintracciati con il metal detector, provengono dalla terra o dalle pietraie calcaree dei dintorni, dove sono stati abbandonati. Sono i soli resti dei numerosi soldati che hanno combattuto su questo fronte.

Il visitatore può vedere facilmente la fattura iniziale, il tipo di lavorazione, il materiale, il grado di consunzione, ma anche i danni portati dagli avversari e le ingiurie del tempo.

Nelle cupole, le voci dei giovani attori Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine recitano poesie e memorie nelle diverse lingue parlate dai soldati impegnati su entrambi i fronti delle Giulie.

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La materia dei reperti esposti non è stata restaurata ma fissata nello stato in cui si trovava appena rinvenuta. I reperti sono a portata di mano: il tatto comunica più informazioni di quanto possa fare una didascalia.

Abbiamo voluto che la luce non fosse diffusa in modo omogeneo, in modo da provocare chiaroscuri che danno plasticità e profondità agli ambienti. LED di colore chiarissimo e stabile permettono un esame accurato dei reperti esposti, in dialogo con le murature storiche retrostanti, ricche di altri tesori nascosti.

Nel percorso museale sono state ricostruite in metallo le cupole che alloggiavano i cannoni, distrutte dall’Esercito Italiano prima di abbandonare il Forte.

museo e centro culturale, superficie coperta 1.253 metri quadri
progetto museografico, degli arredi e della segnaletica
COMPLETATO, 2018-2019
CHIUSAFORTE (UD)
CLIENTE: COMUNE DI CHIUSAFORTE